Camminare Insieme

NOTIZIARIO N. 2 - LUGLIO 2015

Direttore responsabile: Mario Censabella

 

Som-Mario

ABBAIARE ALLA LUNA

LE TAPPE CHE CI PORTERANNO AL XXIII CONGRESSO NAZIONALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI

CRONACA DI CASA NOSTRA

L'INTEGRAZIONE SALE SUL PALCOSCENICO di Erica Monteneri

IL PUNTERUOLO di Mario Censabella

LA DOTTORA NON E’ PIU’ - di Mario Censabella

RICORDI IN LIBERTA’ – di Mario Censabella

SENZA TRAVEGGOLE - di Mario Censabella

NOTIZIE UTILI

Chiusura Uffici sezionali

Il Mercato Al Buio

Casa Vacanze - Giuseppe Fuca’ Tirrenia

Dal Movimento Apostolico Ciechi

Radio Hinterland

Estrazioni a premi

RICORDIAMOLI dal 21 febbraio al 30 maggio 2015

CODA DI ROSPO

 

ABBAIARE ALLA LUNA

Scorribandando fra le frequenze radiofoniche che sono per chi non vede un patrimonio inestimabile capita di ascoltare di tutto: mareggiate di notizie sciabolando e configurando personaggi che dovrebbero avere dell’incredibile.

Recentemente il coraggio e l’incoscienza di non vedenti, mi pare che siano addirittura due, … scorazzanti per il mondo e senza soldi accompagnati soltanto dal fido bastone bianco e cane guida; il solco di questi avvenimenti è costruito soprattutto per “gli altri”, per chi vede, affinché abbiano a meravigliarsi di tanta … avventuraggine. Per “noi” ciechi di routine sono iperboli, quasi come il volo di Icaro.

Mentre queste notizie continuano a caracollare sulle creste delle onde, “noi” comuni mortali ci interroghiamo su quanto quei “signori” saprebbero o sapranno adattarsi alla vita dei comuni mortali alla quale “noi” integrati, siamo comunemente assimilati: il “diverso” fa sempre notizia, è un bene o è un male?

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LE TAPPE CHE CI PORTERANNO AL XXIII CONGRESSO NAZIONALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI

 

A novembre sarà convocato il Congresso nazionale che darà una rinnovata veste e struttura alla nostra Associazione.

Nel 2015 in ogni sezione si è proceduto ai vari adempimenti che erano necessari perché questa grande assise avesse a compiersi.

Anche la nostra sezione ha avuto un’intensa attività; mi appare importante, soprattutto perché è volere del Presidente sezionale Rodolfo Masto elencare gli avvenimenti che la circoscrizione ha vissuto affinché tutti coloro che ci seguono abbiano ad avere consapevolezza e memoria di quanto avvenuto.

Quindi propongo una sintesi degli eventi che, peraltro, hanno già avuto spazio nella nostra segreteria telefonica settimanale.

Domenica 29 marzo si è tenuta l’Assemblea dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano che ha provveduto al rinnovo degli organi associativi: Consiglio provinciale e Consiglio regionale, nominando altresì i tre delegati al prossimo Congresso nazionale.

L’Assemblea ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali, sono risultati eletti

per il Consiglio Provinciale:

  • Rodolfo Masto,
  • Francesco Cusati,
  • Franco Lisi,
  • Alberto Piovani,
  • Rosaria Girotti,
  • Giangiacomo Ruggeri,
  • Erica Monteneri,
  • Eliana Pacchiani,
  • Alessandra Martinelli;

per il Consiglio Regionale:

  • Franco Lisi,
  • Osvaldo Benzoni;

Delegati al Congresso Nazionale:

  • Osvaldo Benzoni,
  • Franco Lisi,
  • Erica Monteneri.

Il 10 aprile il nuovo Consiglio sezionale ha provveduto alla elezione del nuovo

Ufficio di Presidenza:

  • Presidente Rodolfo Masto,
  • Vice-Presidente Franco Lisi,
  • Consigliere Delegato Giangiacomo Ruggeri.

Nella medesima riunione si è provveduto alla nomina dei componenti del

Collegio dei Sindaci revisori dei conti:

  • Giancarlo Penco,
  • Giuseppe Pogliani,
  • Renato Nani.

Ogni volta che i ciechi si incontrano sotto la bandiera dell’Unione è sempre un momento di festa. Questo lo spirito che ha animato i due importanti eventi che si sono svolti a Milano domenica 24 e sabato 30 maggio. In particolare il 24 maggio si è riunito il nuovo Consiglio regionale UICI Lombardia che ha rinnovato i propri organi. Nicola Stilla è stato confermato Presidente regionale e Gianbattista Flaccadori, Vice-Presidente. Rodolfo Masto prosegue nell’incarico di Consigliere Delegato.

Claudio Romano e Mirella Gavioli sono stati chiamati a far parte dell’Ufficio di Presidenza. Inoltre, il Consiglio regionale ha nominato Franco Lisi quale referente delle commissioni Autonomia e Accessibilità, Nuove Professioni, Nomenclatore Tariffario e Ausili. Osvaldo Benzoni, espressione della nostra sezione in seno al Consiglio Regionale, si occuperà delle commissioni Lavoro e Ipovedenti.

Sabato 30 maggio si è svolta, presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi l’Assemblea precongressuale dei Presidenti, dei Vice-Presidenti e dei Delegati al XXIII Congresso nazionale delle sezioni lombarde, piemontesi, liguri e della Valle D’Aosta. I lavori presieduti dal Presidente nazionale Mario Barbuto si sono svolti con regolarità dando vita ad un dibattito pacato e proficuo. Terminate le informazioni circa le modalità organizzative del prossimo Congresso nazionale che si svolgerà a Chianciano, indicativamente fra il 5 e l’8 novembre, si è passati ad esaminare la bozza del nuovo statuto, più snello rispetto a quello vigente.

Nell’intervento effettuato a nome del Direttivo della Sezione di Milano Rodolfo Masto ha sottolineato la necessità, così come avviene nelle grandi organizzazioni, di dotarsi di uno statuto che sancisca in modo sostanziale i principi di carattere generale lasciando poi al regolamento il compito di disciplinare le modifiche che di volta in volta dovessero rendersi necessarie. A conclusione del suo intervento ha affrontato un argomento a lui caro riguardante la necessità di istituire tra le sezioni metropolitane un’apposita consulta che permetterebbe un libero confronto su problemi organizzativi di interesse comune.

Alla ripresa dei lavori, dopo la pausa per il pranzo, hanno preso la parola Peppino Simone e il nostro Nicola Stilla, candidati alla presidenza nazionale. Entrambi hanno indicato il programma che intendono perseguire in caso di elezione.

Sabato 6 giugno si è svolta l’Assemblea dei Quadri Dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia allargata ai Delegati al XXIII Congresso nazionale. Nicola Stilla nella sua qualità di Presidente Regionale ha introdotto i lavori descrivendo il delicato momento che attraversa l’integrazione scolastica nella nostra regione successivamente all’introduzione della legge Delrio che ha rideterminato i compiti degli Enti territoriali. Ne è nato un dibattito particolarmente acceso che ha messo in luce le tante difficoltà e la necessità di chiedere alla Regione Lombardia interventi che abbiano a salvaguardare le specifiche necessità degli studenti ciechi e ipovedenti assicurando omogeneità sul territorio e rispetto dei principi educativi tiflopedagogici e tiflodidattici.

Si è poi passati ad esaminare le tante proposte di modifica allo Statuto prospettate a seguito di una bozza predisposta da una Commissione di Lavoro indicata dal Consiglio nazionale.

Da più parti è emersa, ancora una volta, la necessità di predisporre uno Statuto più snello che abbia a sancire in modo sostanziale i principi di carattere generale lasciando poi al Regolamento, strumento più agile, il compito di disciplinare le modifiche che di volta in volta dovessero rendersi necessarie.

In considerazione delle tante proposte che saranno formulate nel corso delle Assemblee regionali, si è convenuto di riaffrontare il problema il 26 settembre prossimo, in occasione del Consiglio Regionale lombardo quando si potrà lavorare su una bozza certamente più definita e condivisa.

In quella data, il Consiglio regionale affronterà definitivamente anche il tema relativo a tutte le candidature al Consiglio nazionale.

I lavori si sono conclusi con la presentazione di uno studio della dottoressa Lara Orlando, ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano, volto ad individuare bisogni e aspirazioni dei giovani iscritti all’Unione.

L’11 e il 12 giugno si è svolto a Napoli un importante convegno organizzato dalla nostra Sede Centrale dedicato alle politiche del lavoro. Nei due giorni di incontro si sono affrontate diverse tematiche intese a mettere in luce la centralità del lavoro per le persone con disabilità: un bene prezioso che va difeso così come vanno difesi, aggiornati e potenziati gli itinerari formativi che precedono l’avvio alle professioni. Congiuntamente all’attenzione sull’applicazione della legge 68 del 1999 si sono affrontate le problematiche riferite all’iter legislativo per la revisione della legge 113 che dovrà tenere conto dei mutamenti economici e produttivi intervenuti nella società, dell’esigenza di puntare su nuove professioni nonché dell’avvento dei nuovi strumenti tecnologici, mobili e personali, per un aggiornato approccio con il lavoro.

Sabato 27 giugno si è svolta l’annuale assemblea del nostro Circolo culturale e ricreativo Paolo Bentivoglio presso la propria sede di Via Bellezza 16. Nel corso dell’incontro, presieduto dal Presidente sezionale Rodolfo Masto, tutti i documenti posti in votazione sono stati approvati all’unanimità. Il Presidente del Circolo Erica Monteneri ha ringraziato il Comitato che l’ha supportata attivamente in tutte le innumerevoli iniziative. Diversi sono stati gli interventi ai quali i Presidenti Masto e Monteneri hanno sempre corrisposto; un pranzo serale sulla terrazza ha concluso positivamente la costruttiva giornata.

A dicembre avranno luogo le celebrazioni ufficiali per la ricorrenza dei cinquant’anni di questo nostro Circolo; Rodolfo Masto ha richiesto a Mario Censabella un … rinnovellare di storie ed eventi di quel periodo. Informo che nel numero 1 di Camminare Insieme – febbraio 2015, in un racconto dal titolo “dalla stilografica al punteruolo”, ho raccontato storie, fatti e aneddoti dei cinquant’anni di quella intensa attività nella quale leoni sono stati due storici Presidenti Rinaldo Piovani e Piero Pizzarelli.

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CRONACA DI CASA NOSTRA

Circolo Culturale e Ricreativo Paolo Bentivoglio dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano: “Un evento per celebrare i primi cinquant’anni” di Giuseppe Ferdico. Istituto dei Ciechi di Milano - Via Vivaio 7, ore 15,30.

All'ingresso, mentre distribuiva il programma sul concerto Europa radio day vedendo il pubblico affluire numeroso la Signora Gabriella Marveggio ha esclamato: “mai vista così tanta gente assistere ad un concerto....”

Da una stima approssimativa, Tania segretaria di Presidenza indicativamente contava circa 260 persone.

Possiamo definirlo un successo di pubblico.

Per il cinquantesimo del nostro Circolo con il Presidente Erica Monteneri abbiamo proposto un concerto jazz.

Europa radio jazz è stata attiva su fm 88.3 dal 1976 al 1998 trattando jazz e grande musica americana: blues, country e musica classica.

Dai suoi studi sono passati e hanno suonato alcuni dei protagonisti della storia del jazz e della musica Italiana: il fisarmonicista Gorni Kramer, i vocalisti Cetra, il compositore e armonicista Bruno de Filippi, il chitarrista Franco Cerri, i pianisti Enrico Intra, Renato Sellani e altri.

I conduttori sono stati l'energica Elda Botta che è mancata nel 2001 e Sergio Leotta che dal 2009 ha ripreso a trasmettere da internet. Una radio alternativa.

Mi sono avvicinato alla radio nei primi anni 80, allora vedente, invitai a casa mia Giacomo Colombo non vedente centralinista e socio UIC, anche lui appassionato di jazz; Giacomo suonava il piano e la fisarmonica per diletto. Ricordo che aveva capelli ricci e barba e un eterno sorriso sulle labbra.

Seduti in salotto con un bicchierino di grappa in mano mentre ascoltavamo un disco mi disse: “Giuseppe anche tu ascolti Europa Radio ?”

“ No ...” ma mi alzai immediatamente e dopo aver staccato il disco sintonizzai la radio su FM 88.3 e subito una musica meravigliosa inondò la sala.

Da allora, fino alla sua chiusura non staccai più l'orecchio da questa emittente.

In sala Barozzi, prima del concerto ha preso la parola il Vice Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Milano Franco Lisi chiamato a sostituire il Presidente Rodolfo Masto (a casa convalescente). Lisi ha ricordato ai presenti il momento difficile attraversato dalla nostra associazione dovuto all'attuale crisi economica.

Successivamente Erica Monteneri Presidente del Circolo Paolo Bentivoglio ha ripercorso i cinquant’anni di attività:

Cineforum, Teatro, e concerti ma anche i corsi per l’apprendimento del braille, nonché di informatica e di ballo.

E’ stato un lavoro instancabile per la nostra Erica coadiuvata da altri collaboratori del direttivo.

A questo punto è salito sul palco il giornalista di Musica Oggi, Maurizio Franco che dopo una breve introduzione al concerto mi ha chiamato al microfono per un ricordo personale sulla radio in quanto socio E.U.R. e per ringraziare tra l’altro l’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno che ha inviato il proprio saluto, il Corriere della Sera che ha segnalato l’evento; i numerosi giornalisti presenti di Jazz convention e Jazzit, Franco Cerri e Corsi Civici di jazz, Intra.

Presente in platea il Presidente Lyons Beniamino Sazio (Libro Parlato per la Lombardia).

In sala erano presenti Laura e Teresa Gorni figlie di Gorni Kramer, la Signora Franca De Filippi figlia del famoso compositore e musicista Bruno De Filippi che ha musicato anche Tintarella di Luna cantata da Mina accompagnatore con la chitarra di Domenico Modugno (San Remo 1958) e Louis Armstrong (San Remo 1968).

Presente lo scrittore e decano dei giornalisti di Musica Jazz Giuseppe Barazzetta.

Laura Fedele, piano e voce, dà inizio al concerto, a seguire: Luciano Invernizzi e la Bovisa jazz band, breve intervento di Sergio Leotta, il maestro Intra al piano, il cantante Ray Martino e Vittorio Castelli con la Swinghera.

Fuori programma si è esibito il quintetto vocale Alti e Bassi.

A conclusione una jam session ha coinvolto ed emozionato il pubblico. Applausi interminabili.

Sono state rappresentate tutte le tendenze jazz dallo stile New Orleans a quello contemporaneo.

Qualcuno ha detto: “Se questa è musica Jazz, mi piace!”

Milano 15 marzo 2015 - di Giuseppe Ferdico, organizzatore dell’evento in collaborazione con il Presidente Erica Monteneri.

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L'INTEGRAZIONE SALE SUL PALCOSCENICO di Erica Monteneri

Sabato 30 maggio 2015 ha esordito, presso lo storico Circolo Paolo Bentivoglio, una compagnia di dilettanti, la Compagnia Bellezza, portando in scena la nota commedia musicale di Garinei e Giovannini

“Aggiungi un posto a tavola”, sotto la regia della bravissima Gioia Aloisi e dell'equipe di Edu Art.

La storia è nota a tutti, ma quello che non tutti conoscono è la particolare atmosfera che gli attori hanno saputo creare.

Bisogna dire che gli attori si sono formati in un corso di recitazione iniziato solo a gennaio, hanno imparato l'arte dell'espressività, la capacità di interiorizzare la parte come quella di aiutarsi reciprocamente: sì perché gli attori della nuova compagnia sono non vedenti, ipovedenti e vedenti, giovani ed anziani, con età variabile dai 20 agli 86 anni.

Nei mesi della loro formazione hanno imparato a leggersi dentro, a tenere sotto controllo le proprie emozioni, ad immedesimarsi nella parte, ad aiutarsi con piccoli gesti, piccoli cenni, fondamentali per orientarsi sul palcoscenico.

Clementina (Silvia Zaru) ha affascinato con la sua voce armoniosa, ma è stata anche un'attrice seducente e maliziosa.

Flavio Fera ha interpretato con estrema naturalezza la parte di Don Silvestro, un buon parroco di campagna, con tutte le sue emozioni, dalla paura allo stupore per l'intervento di Dio, al fastidio ed imbarazzo per le avances di Clementina, con quel pizzico di desiderio di trasgressione proprio dell'uomo, e non del sacerdote.

Accanto ai protagonisti, un bravissimo Toto, il ragazzo che subisce una metamorfosi da scemo del villaggio a giovane consapevole di sé grazie all'amore della bella Consolazione, una prostituta che giunge improvvisamente in questo paesino immaginario con l'idea di far soldi, e finisce per diventare una brava moglie.

Antony Bersani è stato il sindaco affarista ed egoista Crispino, un personaggio estremamente attuale.

Bravi anche i personaggi minori: Ortensia, moglie del sindaco, al secolo Elena Cortese; Teresa, la fedele perpetua, Natalina Milone; Umbertina, Elisabetta Vianello, ha rivelato doti di provetta caratterista, strappando più volte gli applausi del pubblico.

Bravissimo anche Andrea, un Dio ironico e malizioso; azzeccato anche il personaggio di Rosina, la sorella adolescente di Clementina.

Gaetana, Arianna, Cristiane con i loro interventi hanno sintetizzato gli eventi e segnato i cambi di scena.

Nevina in modo calzante ha incarnato i panni di Prassede.

Anche Mustafà, Giuseppe Fabiano, ha interpretato con maestria la sua parte.

Alberta Viganò è stata una realistica Miranda, figura di madre iperprotettiva nei confronti di suo figlio, Toto, che proprio per questo è bloccato nell'infanzia fino alla scoperta dell'amore.

Mi piace ricordare il romantico ballo finale di Toto e Consolazione, che ha fatto immediatamente capire al pubblico che o si trovava di fronte a due attori da Oscar o a due veri innamorati. Per la cronaca, Toto

(Fabio Dragotto) e Consolazione (Barbara Alfarano), nella realtà si sono sposati il 6 di giugno scorso.

I prolungati applausi del pubblico hanno sottolineato il successo della neonata Compagnia Bellezza, che nel suo nome ha voluto esprimere la bellezza della vita, la bellezza della diversità, la bellezza di un'arte integrata tra vedenti e non vedenti.

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IL PUNTERUOLO di Mario Censabella

Un’apposita legge consente che in Italia ogni anno si celebri la giornata dedicata a Louis Braille e alla sua invenzione. Quest’anno la manifestazione è l’ottava, e ha avuto luogo a Trieste presso l’Auditorium Museo Revoltella. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ne è l’ispiratrice. L’organizzazione è stata affidata all’Istituto dei Ciechi Rittmeyer di Trieste e al Club del Braille, il cui Presidente Nicola Stilla ha avuto il compito di gestirla. Debbo subito scrivere che è stato un gran Croupier e che su quel tappeto verde di tutto rispetto ha saputo far… rastrellare a ogni …giocatore il significato e lo spessore della propria posta.

Presenti e rappresentate autorità comunali, provinciali e regionali, oltre alle istituzioni che si muovono intorno ai non vedenti: Federazione delle Istituzioni pro ciechi, Biblioteca Italiana Regina Margherita e altre istituzioni specifiche che con l’intervento dei propri dirigenti hanno sottolineato l’importanza e il significato della manifestazione.

Nicola Stilla con un competente e appassionato intervento ha raccontato il ruolo e l’importanza del Club del Braille che oltre a un ruolo propedeutico e di diffusione si impegna a finanziare il Museo di Louis Braille a Coupvray, Francia ove è nato.

Il Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto è intervenuto in due momenti, il primo istituzionale, il secondo dialogando simpaticamente con Clara, una studentessa impegnata a divenire interprete con la quale, un poco … gigionando con le parole ha parlato di Braille, della sua importanza e di tutte le implicazioni informatiche, Clara ha dimostrato, giocando anche sulle parole di saperla lunga, con lei neppure le lingue morte sarebbero cadute inanimate.

Importante l’intervento del Prof. Guido Dell’Acqua che per il Ministero della Pubblica Istruzione ha promesso molta disponibilità intesa a risolvere le problematiche relative ai non vedenti.

Molto apprezzato pure l’intervento di Daniela Floriduz insegnante non vedente: si è espressa con competenza,e proprietà di linguaggio e intensità di sentimenti.

Attesa era la lezione di Pedro Zurita per molti anni segretario generale dell’Organizzazione mondiale dei ciechi, ha offerto uno spaccato di vita associativa internazionale, competenza e passione nei confronti di un alfabeto che egli ha seguito in tutto il mondo.

Il 21 febbraio 2015 a Trieste l’alfabeto Braille ha ottenuto ulteriori riconoscimenti: senza quella invenzione i ciechi di tutto il mondo non avrebbero avuto i ruoli e i riconoscimenti di oggi.

Non sono mancati, prima che la manifestazione si concludesse gli apporti di insegnanti, di alcuni genitori e di allievi.

Man mano che la sala auditorium andava sfollandosi rumorosamente mi sono tornati alla mente due episodi dei quali in un certo senso sono stato protagonista e che potrebbero far pensare che il braille in un certo tempo non lontanissimo suscitasse qualche pudore.

Sono stato trascinato a occuparmi dell’Unione Italiana dei Ciechi soprattutto da Dario Formigoni un antico dirigente dell’Associazione: mi portava sempre con sé per farmi respirare e assimilare l’aria associativa. Eravamo in treno, ci si recava a Roma ove io avrei dovuto essere catechizzato da due importanti dirigenti nazionali di allora: Giuseppe Fucà e Mario Merendino; il viaggio era lungo, i treni non erano veloci né colorati, per passare il tempo ho preso un Corriere braille e mi sono messo a leggerlo. Quando il mio amico se n’è accorto, lo scompartimento era affollato, mi ha detto, dandomi una piccola sberla sulle mani che erano impegnate a leggere: “metti via quella roba lì…”.

In un’altra circostanza mi trovavo su un treno che viaggiava verso Milano; ero salito a Brescia per incontrarmi con il mitico Prof. Tioli, che, salito a Padova veniva a Milano.

Enzo Tioli, preside, è stato uno storico vice Presidente nazionale della nostra Associazione. Molti ricorderanno ancora Enzo Tioli, anche per il fatto che è stato responsabile di alcuni settori dell’EBU.

Percorrevo su quel treno i lunghi corridoi, gli scompartimenti allora erano ermeticamente chiusi da porte scorrevoli, non sapevo come avrei potuto trovare Enzo… a un certo punto ho udito un ritmico picchiettio tipico del punteruolo braille, mi è sembrato di udire un picchio che … mordesse la corteccia. Sono entrato, era lui, l’ho salutato … il paragone con l’uccello non gli è stato gradito.

Ha aperto e chiuso la manifestazione Ubert Perfler Presidente dell’Istituto Ryttmeier di Trieste oltre che della locale Unione Italiana dei Ciechi; egli ha avuto un notevole ruolo in tutta l’organizzazione, ancora una volta la sua personalità ha avuto … gran peso.

La manifestazione di Trieste si è conclusa, ora la sala è silenziosa, mi pare di udire rallentato dal tempo l’antico picchiettare del punteruolo che si interrompe brevemente quando si deve spostare il regolo verso il basso del riquadro della tavoletta braille che compone ancora la storia non del tutto antica del nostro passato. La vita di Louis Braille e di tutti i ciechi del mondo sono dipesi da un … punteruolo, da uno strumento che per conseguenza di un gioco improvvido ha procurato la cecità a Louis Braille, erano i primi decenni del 1800, ha dato poi la possibilità che l’alfabeto che Braille ha ideato fosse trasferito in rilievo proprio tramite un punteruolo che su carta apposita rende percepibile ai polpastrelli dei ciechi un tramite meraviglioso con la vita e la cultura di tutti.

… E l’antica gironda del cieco continua a … montare la guardia diffondendo nel mondo gli antichi sentimenti e i saperi affinché non vadano smarriti e perché tutti sempre sappiano e abbiano la consapevolezza che i ciechi possono e debbono essere come tutti.

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LA DOTTORA NON E’ PIU’ - di Mario Censabella

Da molti anni ero solito chiamarla così; si è spenta sabato 6 giugno a quasi 90 anni nell’ala di un antico castello lasciatole dal marito a Revere nella fertile e storica campagna mantovana.

Adriana Ronzoni è stata compagna impareggiabile e moglie del maestro Dario Formigoni che nel corso degli anni è stato Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano, Dirigente nazionale, giunta esecutiva della nostra Associazione e Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita, di Monza.

I loro destini si sono “incrociati” quando la Dottoressa Adriana Ronzoni, pediatra, (erano i primi anni 60) si è recata all’Istituto dei Ciechi di Milano per avere lumi e conforto per una disavventura familiare: la mamma aveva perso la vista. La combinazione ha voluto che in quel momento transitasse il maestro Dario Formigoni Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano e insegnante di musica in quell’Istituto.

“…non appena l’ho visto mi sono sentita suonare in testa mille campanelli…”. Così mi ha sempre raccontato la dottora, era convinta che i ciechi avessero una marcia in più.

Formigoni era un gentiluomo, si è sentito in dovere in quella circostanza di accompagnare sino all’uscita dall’Istituto quella sua nuova conoscenza.

“Censa …”, così ero chiamato da quegli indimenticabili amici… “Non dimenticherò mai come sono scesa da quello scalone, mi sembrava di volare, era lui che mi guidava”.

La vita a due aveva indotto la dottora, per una sorta di passione emozionale, a specializzarsi in oculistica anche se per il suo “lui” non vi sarebbe mai stata la possibilità di portarlo a vedere la luce.

Con loro ho trascorso qualche vacanza indimenticabile, in roulotte, in tenda, un anno, eravamo a Lido degli Estensi, la dottora per agevolarmi aveva pensato di montare la tenda, io ero solo, nell’immediata vicinanza dei servizi igienici.

Io, da dentro la tenda, sentivo la gente che transitava dire: “…ma guarda che testa, hanno piazzato la tenda in una posizione assurda…”; non sapevano che dentro c’era una talpa che sentiva tutto…

Poi le frequentazioni sono mutate, sono nate in Inghilterra Laura e Beatrice. La loro tavola era sempre imbandita per i non vedenti: buonumore, amicizia, ospitalità sempre con un buon bicchiere di vino.

L’Unione Italiana Ciechi di Milano deve molta gratitudine alla dottora per tutte le visite, le consulenze, i rapporti amicali che sempre e per nulla ha rivolto a chi non vedeva. Grande è stato il suo impegno morale quando, componente di una Commissione sanitaria per la verifica del residuo visivo si era impegnata a smascherare i falsi ciechi.

Non dimenticherò mai il suo humor, la sua sagacia, il voler essere sempre utile senza apparire.

Per entrambi i coniugi ho infinita gratitudine, a loro debbo la mia formazione associativa e umana.

Molti sono gli episodi tratti dal bagaglio delle mie memorie che possono raccontare l’eccentricità e personalità della dottora.

Amava assecondare i desideri del marito agevolando anche estemporanee scampagnate: dal belvedere della loro roulotte distribuiva piatti caldi ai loro ospiti rispondendo alle sollecitazioni del Maestro che chiedeva che altri provvedessero alla distribuzione di un buon vino fresco.

Racconto ora un piccolo episodio che configura l’ospitalità e la simpatia di quella coppia: ero a tavola e il Maestro aveva sollecitato la dottora a portare un vino particolare; quando eravamo soli lui ed io aveva il vezzo, quasi un rito, di riempirmi il bicchiere con una certa disinvoltura, il lambrusco era il suo vino preferito; (… ti piace… E io a dire con aria poco soddisfatta “…non è molto secco”, e lui “…ti offro il mio miglior vino e tu ci sputi sopra…!”

Un giorno la dottora, era ormai sola, mi ha raccontato di essere finita in un fosso (come ha fatto a uscire dalla macchina, chi l’ha aiutata? “Nessuno, da sola, avevo un male cane… mi si è fratturato lo sterno.”

Questa volta la dottora, forse, non mi leggerà, spero che anche in questa circostanza abbia a condividere.

Oggi le …ragazze Formigoni (l’omonimia con una realtà politica attuale è assolutamente casuale) gestiscono un bad & breakfast nell’ala del Castello della famiglia, in una Revere che mescola l’antico e il moderno con la dolcezza della campagna mantovana.

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RICORDI IN LIBERTA’ – di Mario Censabella

Il Movimento Apostolico ciechi di Milano ha fatto bingo: dal 14 al 17 maggio siamo andati in gita nella Riviera di ponente. Diano Marina, San Remo, Oneglia, Bordighera, Principato di Monaco, Arma di Taggia, Mentone, di tutte abbiamo potuto compiacerci del meglio.

Giulia Fossati sempre …sul pezzo ha gestito impeccabilmente la nostra vacanza con preghiere e raccolte dedicate secondo le intenzioni del movimento; il Presidente Rino Nazzari che ha curato meticolosamente ogni dettaglio era assente per problemi personali (lo ha sostituito Laura Morelli); Nazzari, proprio in quei giorni compiva settant’anni, Giulia gli ha voluto dedicare un’Ave Maria che tutti abbiamo recitato con intenzione. Mi ha fatto un poco impressione una preghiera dedicata a una persona viva e vegeta, mi hanno poi detto: “Censabella, una preghiera non fa mai male neppure quando una persona è ancora viva…”. Mi sono sentito integrato in una simpatica, ciarliera e costumata compagnia con partecipazioni pure da Como, Bergamo, Lecco.

Vorrei scrivere di tanti, ma la riservatezza, il pudore e la cronaca mi impongono solo tre scelte.

Una new entry, è una signora che non è certo condizionata dalla vista compromessa, la sua vivacità richiama il rosso magenta, il marito è di livello.

Poerio, è un emiliano doc, ha un eloquio effervescente e sagace, racconta, e noi, avremmo voluto che le sue avventure non finissero, a lui e alla moglie viene assegnata una camera appena ristrutturata con tutti gli strumenti dedicati perché i portatori di handicap avessero la possibilità di accudire alle proprie necessità con il massimo del comfort. Così è accaduto che il buon Poerio, lusingato di aver avuto segnata una camera che era in procinto di offrirgli il massimo della confortevolezza, si sia trovato appollaiato su un water altissimo sul quale poteva solo sgambettare, il pavimento era troppo in basso perché gli potesse servire da appoggio per le proprie …funzioni.

Correva l’anno… non ricordo più, la guerra era finita da qualche anno, e noi, una piccola schiera di ragazzi allievi dell’Istituto Moreschi di Milano facevamo …glomere in Via Guido D’Arezzo fra i numeri 11 e 15.

Il nostro luogo d’incontro era la tintoria Moscardini, la titolare, una buona donna, era mamma di due miei compagni di scuola. La signora Elvira era una gran lavoratrice, si vantava di aver avuto quale cliente Donna Rachele quando i Mussolini abitavano ancora in Via Mario Pagano.

Io con i miei fratelli ero spesso in quella ospitale tintoria che era anche un centro mondano della via: la signora Carmela, un’inquilina, frequentava l’ambiente del tennis milanese, noi sentivamo parlare dei fratelli Delbello, di Gianni Cucelli e di altri ancora. Anche i Bollani erano clienti e buoni amici della Moscardini. I Bollani, lui direttore didattico molto severo, la moglie un’insegnante della scuola di Via Rasori, dolce e ciarliera. Un giorno mi sono ritrovato in quella tintoria a giocherellare con un paio di lunghe forbici di sartoria; quel giorno era presente il direttore Bollani: “…tu che vedi poco devi essere molto attento, non dovresti giocherellare, potresti fare del male a qualcuno…”

Sono trascorsi circa settantanni, ancora ricordo, grazie Direttore Bollani anche lei ha contribuito a che io avessi consapevolezza della mia condizione. I coniugi Bollani avevano due figli di qualche anno inferiori alla mia età.

Correva l’anno, questa volta sono certo, era il 2006, quando fra i diversi volontari che si presentavano all’Unione di Milano, io ne ero il Presidente, è apparso Emilio Bollani, ho subito collegato il suo nome con i miei antichi ricordi, ci siamo abbracciati.

Da allora Emilio si è proposto per varie collaborazioni, accompagnatore sempre attento e preciso. Quasi subito è apparsa la sua duttilità: guida turistica eccezionale, soprattutto per la Cappella Portinari annessa alla chiesa di Sant’Eustorgio. Ora si fa apprezzare anche come biblista, è in grado di confezionare parabole degne delle migliori Sacre Scritture.

A me ha spiegato la differenza che esiste fra l’ordine dei terziari francescani e quello dei domenicani, al quale Emilio Bollani appartiene.

Si presenta a tutti con un crocefisso di legno al collo; forse il Nazareno gli ha imposto una piccola penitenza magari per colpa dei nostri peccati, soffre di una leggera acusia.

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SENZA TRAVEGGOLE - di Mario Censabella

Non ho mai pensato che la cecità mi fosse tragedia, certo molto disagio, a volte infinita angoscia e tristezza; negli anni in cui non avevo né arte né parte ho qualche volta ipotizzato il suicidio senza mai scendere nei particolari per una soluzione traumatica del mio esistere.

Sono certo che tutti coloro che nei secoli, forse nei millenni hanno pensato di creare sollievo, assistenza, istruzione nei confronti dei ciechi, si saranno immedesimati nella tragedia assoluta che un tempo rappresentava questa minorazione.

Sono certo che questa riflessione sia stata la valutazione che von Hartig, Governatore austriaco del Regno Lombardo Veneto a Milano nel lontano 1840 abbia fatto propria cercando di istituire anche nella nostra città una struttura per ciechi simile a quella che già esisteva a Vienna.

L’Istituto dei Ciechi di Milano da quasi due secoli è una prestigiosa realtà che ha offerto a generazioni di ciechi assistenza, istruzione, educazione anche in una accezione assoluta del termine.

Il Commissario straordinario dell’Istituto mi ha invitato a partecipare ad un evento senza volermi raccontare i particolari, quasi un simpatico mistero.

E’ passato da casa, mi ha ospitato in una molto confortevole auto, in verità un poco bassa guidata dalla moglie, la gentile signora Elena. Un tempo quando si usavano ancora le carrozze il salire e lo scendere aveva un senso molto più spiccato.

Ora sono giunto nella prestigiosa sede dell’Istituto dei Ciechi di Milano. E’ mercoledì 3 giugno ore 20.30 hanno inizio un evento che sarà in… cartellone sino al 30 ottobre, cioè per tutta la durata dell’EXPO. L’iniziativa è stata concertata dal Commissario straorinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano che in verità non brilla per …colpo d’occhio, è affetto da una notevole ipovisione, per contro non gli manca intelligenza, vivacità e la capacità di saper proporre e realizzare eventi particolari.

Masto ha concesso che la sala intitolata a Michele Barozzi, fondatore dell’Istituto fosse trasformata in una sorta di oratorio dei frati Domenicani.

Ora oltre ai preziosi stucchi che caratterizzano la sala appaiono pannelli che sviluppano la dinamica e i particolari della famosa Cena di Leonardo Da Vinci realizzata nell’oratorio dei Frati di Santa Maria delle Grazie in Milano.

“Leonardo racconta”: un attore appare in un video e illustra come Leonardo Da Vinci nel 1400 già genio riconosciuto fosse stato ingaggiato da Ludovico il Moro per la realizzazione del grande dipinto. L’attore illustra le difficoltà di Leonardo impegnato a studiare quella realizzazione sin nei minimi particolari: i colori, le tempere, le difficoltà di creare un affresco in una sala umida, la fisiognomica degli apostoli; la descrizione è stata tanto avvincente e veritiera da farmi quasi… vedere le posture, gli atteggiamenti, le varie fisionomie di tutti i componenti di quella famosa cena.

Poi anche per noi la cena, non certo male.

La serata si è conclusa con un concerto d’Arpa che un virtuoso ha proposto suonando contemporaneamente due strumenti, uno classico, l’altro rinascimentale.

Fuori, era già tardi, l’aria raffrescata alitava sui nostri volti e nei nostri capelli, una brezza che ho pensato non fosse dissimile da quella che avrà potuto percepire Paolo Bentivoglio, uno dei fondatori della nostra Unione Italiana dei Ciechi quando negli ultimi anni del 1800 è stato allievo di questo Istituto.

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NOTIZIE UTILI

Chiusura Uffici sezionali

Gli uffici sezionali rimarranno chiusi per ferie da lunedì 10 a venerdì 28 agosto.

Rimane sempre la disponibilità della Sezione ad offrire anche nel periodo di chiusura il servizio di accompagnamento telefonando, con il preavviso di almeno due giorni lavorativi, da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle ore 13, al numero 02/78 30 00 selezionare 2. Solo per le emergenze e negli orari di chiusura degli uffici telefonare al numero 393/33 43 605.

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Il Mercato Al Buio

Presso l’Expo è stato allestito un percorso al buio che propone la realtà dello storico mercato di Palermo “La Vucciria”, così come avviene nell’ormai tradizionale percorso organizzato presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, anche in questa circostanza sono i non vedenti a condurre i visitatori a percepire le molteplici sensazioni: confusione, profumi, odori che sono propri di quel mercato. Renato Guttuso ha voluto riprodurre in una famosa tela questa realtà, tutti coloro che, vedenti, vivono quell’esperienza possono ammirare su quella tela tutto quanto hanno appena vissuto.

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Casa Vacanze - Giuseppe Fuca’ Tirrenia

La struttura ha assunto un’organizzazione in grado di corrispondere anche alle particolari richieste dei non vedenti offrendo valide opportunità turistiche: ottima accoglienza alberghiera, servizio spiaggia, raffinata offerta di ristorazione, escursioni, intrattenimenti, sport.

In particolare presso la struttura “Le Torri” Olympic Beach vengono organizzati soggiorni a tariffe agevolate.

Le prenotazioni e informazioni anche relative ai transfert dovranno essere effettuate telefonando direttamente all’Olympic Beach Le Torri al numero 050/32270, fax 050/37485 o per e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Dal Movimento Apostolico Ciechi

Il Movimento Apostolico Ciechi come ogni anno propone soggiorni estivi, da domenica 28 giugno a lunedì 31 agosto 2015, presso la Casa Teresa Fusetti di Corbiolo (Verona), caratterizzati da momenti di animazione e partecipazione. Informazioni su tariffe, modalità e prenotazioni possono essere richieste contattando il numero 045/7050512.

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Radio Hinterland

Camminare Insieme sui 94.600 mhz di Radio Hinterland con programmazione settimanale: ogni lunedì ore 12.05. Oltre ad altre riproposte settimanali condotte da Mario Censabella, contiene i più diversi argomenti privilegiando riferimenti alla vita e alla storia dei non vedenti e di altre disabilità. La rubrica può essere ascoltata sulle pagine web del sito www.radiohinterland.com e in streaming: Radio Hinterland La Radio che t’incanta.

La trasmissione verrà sospesa nel periodo estivo dal 23 giugno per riprendere il 23 settembre.

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Estrazioni a premi

Sono stati recentemente sorteggiati i premi per iniziative di raccolta fondi:

Ciascuno potrà controllare le estrazioni.

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RICORDIAMOLI dal 21 febbraio al 30 maggio 2015

Albè Fabio Mario - De Pascale Giorgio Dugnani Luigia - Marinoni Silvio - Merli Angela - Perrone Giovanni - Rovira Alessandro - Tononi Lina -

 

Fra tutti vorrei che fosse particolarmente ricordato Sandro Rovira che ci ha lasciato venerdì 31 marzo; era fra coloro che nel lontano maggio 1952 hanno contribuito a che la “Marcia del dolore” avesse successo, da allora è partito il nostro importante riscatto sociale.

Eravamo in 4 a rappresentare la sezione di Milano: il maestro Sandro Rovira e l’avvocato Armando Chiericati non sono più, sopravvivono i … proletari.

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CODA DI ROSPO

Eravamo nei primi anni settanta, vivevano allora 3 fratelli appartenenti a una famiglia che aveva importanti tradizioni militari, generazionali: Aramis, Atos, D’Artagnan; tutti avevano acquisito ruoli importanti nelle rispettive carriere militari.

Io avevo avuto allora l’opportunità e l’esperienza positiva di aver conosciuto Aramis che per vari meriti aveva raggiunto il grado di Generale di squadra aerea, il Generale era entrato nelle file della nostra Associazione dopo aver perso la vista non ricordo più per quale evento.

Erano i tempi in cui il Presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi era Giuseppe Fucà. Aramis era un gran signore che per le sue prerogative e capacità ricopriva la carica di vice presidente nazionale della nostra associazione.

Ho avuto modo di frequentarlo e apprezzarlo poiché rappresentava la Presidenza Nazionale dell’Unione nel Consiglio di Amministrazione di Villa Letizia, una casa di riposo per ciechi che in quegli anni svolgeva la propria attività assistenziale a Caravate di Varese, nel cui contesto io ero Presidente.

In quegli anni ho avuto modo di conoscerlo e di avere varie collaborazioni.

Aramis Ammannato era un militare e come tale aveva dei principi dai quali non poteva derogare. Era sempre accompagnato da un attendente in divisa. Quando Aramis andava al bar a prendere l’aperitivo ordinava: a me un Campari al militare un bicchiere d’acqua.

Qualche volta l’attendente … sgarrava e allora intervenivano le punizioni: si raccontava che gli avesse imposto 4 ore di “attenti” innanzi a lui.

Per gli incarichi che allora ricoprivo nell’Associazione è capitato che un giorno andassi a Roma a comporre una Commissione per una controversia sezionale. Nel corso della riunione il Generale, così lo chiamavamo tutti, si è sentito in dovere nel corso di quei lavori di offrire una bibita a tutti i componenti: per una sorta di riguardo ha chiesto all’unica donna che era fra noi, signora Arnaud, quale fosse il suo desiderio, poi, man mano a tutti gli altri; per penultimo ha ordinato al barista che raccoglieva gli ordini il suo desiderio, poi … “tu, Censabella, cosa desideri?” Nella scala sociale dei presenti, evidentemente ero ultimo.

Ricordo ancora, nel suo eloquio, la “erre aristocratica” e un poco guascona.

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Mario Censabella

 


Note dopo la realizzazione WEB

Originale inviato alle stampe il 7 luglio 2015

Differenze dall'originale:
dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, elenchi.

Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ONLUS - ultima modifica 19 ottobre 2015 ore 08:30